Cinque suggerimenti per motivare i dipendenti in smart working

Motivare i dipendenti in smart working: Prima del 2020 poche aziende permettevano ai dipendenti di lavorare in smart working, cioè collegarsi dal pc a programmi, documenti e altri prodotti in rete rimanendo a casa propria, senza recarsi fisicamente in ufficio.

Alcune, abituate magari a questa pratica per le sedi estere, permettevano un giorno a settimana di “lavoro agile”. Ma era una stranezza, una novità.

Ora, invece, con la pandemia ancora in corso e le regole sul distanziamento da rispettare, lo smart working è diventata una pratica usuale: i dipendenti sono stati costretti, in qualche caso, a lavorare da casa e, di conseguenza, a organizzarsi per riuscire a farlo. Ciò ha significato da un lato l’attrezzarsi con un angolo studio in una delle zone più adatte della casa (in alcuni casi da creare da zero), dall’altro rinunciare alla vita da ufficio. E cioè: non vedere i colleghi dal vivo, fare riunioni solo online, condividere anche se solo in minima parte un po’ della vita privata con gli altri.

Da qui nasce l’esigenza per le aziende di riuscire a motivare le persone con cui si lavora, per farle sentire (ancora) parte integrante dell’azienda o di un progetto. Per non permettere che la distanza fisica venga percepita anche più profondamente.

Molte persone che da tempo lavorano in smart working ammettono demotivazione, scarsa attenzione, sfiducia e rassegnazione, che insieme si possono tradurre in scarso rendimento e pure rallentamento della produttività generale. Come si può ovviare a tutto questo, senza incontrarsi? E senza organizzare team building in presenza? Ecco qualche spunto per capire come motivare i dipendenti da remoto.

  1. È importante incontrarsi virtualmente, raccontare la giornata, condividere le esperienze giornaliere, le difficoltà, comunicare costantemente il proprio stato d’animo.
  2. Si può sostituire momentaneamente la classica formazione in azienda con esercizi rivolti alla creatività e alla condivisione di contenuti, non per forza legati al lavoro che si sta facendo. Si riesce anche a distanza, in smart working, grazie a supporti digitali.
  3. Bisogna comunicare sicurezze e certezze, lavorare sul futuro, ricordare i valori aziendali in modo diverso; una buona idea potrebbe essere rivedere la brand identity o migliorare il modo in cui l’azienda si presenta all’esterno. E, di conseguenza, a chi ci lavora.
  4. Suddividere le persone che si trovano a lavorare in smart working in piccoli team, dando obiettivi di squadra così che possano raggiugnere risultati insieme e non sentirsi “staccati” dagli altri.
  5. Allestire una “stanza online”. Intendiamo, ad esempio, uno showroom virtuale dove chi si occupa della parte commerciale possa incontrare lì il cliente, presentare in quel contesto il prodotto e prendersene in qualche modo cura.

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