Il blog è utile (se sai scriverlo): Per alcuni tipi di attività, uno dei modi più immediati (ma non facili, per tutto ci vuole impegno) per tenere sempre aggiornato il proprio sito web è prevedere al suo interno un blog. Sarà ovviamente legato a un tema specifico e aiuterà il pubblico – ma anche chi lo scrive – a monitorare le tendenze su quello specifico argomento.
I vantaggi sono anche altri: avere un blog scritto bene, gestito nella maniera giusta e con immagini che catturino l’attenzione, aiuterà anche a essere più indicizzati, quindi a farsi trovare quando qualcuno (potenzialmente un cliente) cerca una determinata frase sui motori di ricerca. Magari ha un dubbio e la risposta riesce a darla un post (cioè un articolo) del nostro blog.
Come strutturarlo? Come si diceva: scegliendo un argomento. Se si ha (come noi) un’attività di Organizzazione Eventi, è quello il tema principe di ciò che si scriverà. Si può parlare un po’ di tutto: le tendenze, la storia, strumenti specifici per facilitare quel lavoro. Novità, soluzioni facili a problemi complicati. Poi consigli, modalità giuste per affrontare una determinata questione. E semplicemente, ogni tanto, raccontare ciò che succede: va bene ad esempio parlare di un singolo evento, un anniversario aziendale. Dei motivi che hanno portato al raggiungimento di un determinato obiettivo.
Per lo stile: bisogna fare ciò che si sente più giusto per se stessi. Sempre considerando il target (cioè chi vogliamo che legga), il pubblico (cioè chi legge) e il “tono” che abbiamo voluto dare all’azienda, fin dall’inizio.
Si parte sempre dalla qualità: deve essere scritto in italiano corretto, senza errori o scivoloni. Con le foto giuste, una lunghezza non esagerata. Meglio se le frasi sono corte e comprensibili, non va sempre bene dilungarsi su un determinato argomento ma se si ha tanto da dire qualche volta si può anche “sbrodolare”. Se è un’azienda internazionale, è bene che il blog sia in lingua inglese. In ogni caso è sempre meglio affidarsi a un professionista, sia per il testo che per le immagini. O a una persona specifica all’interno della società, che lo segua dall’inizio.
Bisogna scegliere il “tono”: più tecnico? Più informale? Una volta deciso, va mantenuto. Si può decidere di strutturare il blog come un diario, scritto in prima persona da un professionista specifico. Ma meglio farlo solo se quella persona è particolarmente in vista o potrebbe essere particolarmente seguita. Se ha l’autorevolezza giusta, ma anche il tempo per farlo.
La frequenza: non c’è una regola precisa, ma non bisogna dimenticarsi del blog e far passare troppo tempo da un post all’altro. Il minimo è uno al mese, per evitare di essere dimenticati (anche dai motori di ricerca). In ogni caso il sito va sempre aggiornato in tutte le sue parti: contatti (se si cambia sede, per esempio), novità (se esce un prodotto nuovo), servizi (se si aggiunge o si toglie qualcosa).